Un ragazzo "invisibile "
Quando penso alla fanciullezza di Elvis, provo tante e contrastanti emozioni.
Tenerezza mista a una specie di risentimento, quasi rabbia per aver saputo quanti problemi e difficoltà ha dovuto superare.
Ma la vita purtroppo è fatta così...
Ad ogni modo, la vita come può essere dura, così può offrirti possibilità di riscatto e trovare il successo e le soddisfazioni che si meritano e questa cosa mi riempie di orgoglio.
Nel settembre del 1946, Elvis, all' età di 11 anni, si iscrisse a una nuova scuola, Milam, per la sua prima media. Lì era per lo più considerato un solitario, di solito rimanendo in disparte dagli altri.
L'anno successivo iniziò a portare la sua chitarra a scuola ogni giorno, suonando e cantando spesso durante l'ora di pranzo. Alcuni studenti lo prendevano in giro perché suonava musica montanara e lo chiamavano persino un ragazzino trash.
Elvis era in pratica un ragazzo "invisibile", questo succedeva quando ancora il suo enorme potenziale era del tutto sconosciuto...
È pensare a quel "potenziale" che mi inorgoglisce e mi fa gasare da matti.
Come vedere Rocky Balboa mettere KO il suo avversario ed esclamare:
Ecco il vero campione!!!
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